venerdì 18 novembre 2011

STRUMENTI: Morfologia + Lessico

Online la Morfologia di base del latino: declinazione del nome e dell'aggettivo; coniugazione verbale.

Ma anche il Lessico di base

domenica 25 settembre 2011

Vocabolario LATINO-ITALIANO




Disponibile online:
1) Vocabolario LATINO-ITALIANO (che consente anche di ricercare le forme flesse, declinate e coniugate).
2) Vocabolario ITALIANO-LATINO.

domenica 18 settembre 2011

I nomi dei Romani



Il sistema onomastico romano era fondato sullo schema dei tria nomina ("tre nomi").
I cittadini romani possedevano generalmente tre nomi:
un nome personale (PRAENOMEN);
un nome gentilizio(NOMEN GENTILICIUM o NOMEN; cioè il nome della GENS, o stirpe, clan);
un nome di famiglia (COGNOMEN; in origine un soprannome personale, poi diventato un nome di famiglia quando la Gens si divise appunto in familiae).

Per esempio: Marco Tullio Cicerone, il famoso oratore e scrittore romano, aveva il nome proprio Marco, apparteneva alla gens Tullia, al ramo dei Cicero; oppure Tito Flavio Vespasiano, l'imperatore del I secolo d.C., apparteneva alla famiglia dei Vespasiani, ramo della gens Flavia, e aveva Tito come nome personale.

Il nome personale veniva di solito indicato con la sola iniziale; inoltre il numero dei nomi individuali era praticamente limitato ad una quindicina: Appius (Ap.), Aulus (A.), Gaius (C.), Gnaeus (Cn.), Decimus (D.), Lucius (L.), Marcus (M.), Manius (M'.), Numerius (N.), Publius (P.), Quintus (Q.), Servius (Serv.), Sextus (Sext.), Spurius (Sp.), Tiberius (Tib.), Titus (T.), Vibius (v.). Il bambino riceveva il nome individuale l'ottavo o nono giorno dopo la nascita.

Il nome di famiglia (il gentilizio) era comune a tutti i membri di una stessa gens . Secondo la terminazione (-ius, -na, -as, -nus ...) é possibile determinarne l'origine geografica. Per esempio, Aemilius, Claudius sono nomi della Sabina; Maecenas, Larinas sono nomi etruschi, etc.

L'uso del cognome venne introdotto a poco a poco e divenne costante a partire da Silla (inizio del I sec. a.C.). In origine il cognome era un soprannome che sottolineava una particolarità dell'individuo: Balbus (il Balbuziente), Caecus (il Cieco), Cicero (il Cece), Maximus (il Grandissimo) e così via, ma ben presto divenne ereditario e servì a distinguere le varie branche (rami familiari) di una stessa gens o le suddivisioni d'una branca. Per esempio la gens Cornelia comprendeva le branche Cornelius Scipio, Cornelius Balbus e così via, e la branca Cornelius Scipio conteneva a sua volta una sottodivisione, Cornelius Scipio Nasica.

Talora poteva essere attribuito un soprannome (AGNOMEN), per lo più a ricordo di un'azione di rilievo e di un fatto memorabile: per esempio, la tattica del temporeggiamento davanti ad Annibale valse a Q. Fabius Maximus un secondo soprannome, quello di Cunctator (il Temporeggiatore); P. Cornelius Scipio ebbe il soprannome di Africanus a seguito della vittoria ottenuta contro Annibale a Zama nel 202 a.C. In epoca imperiale, la moda dei soprannomi plurimi si estese, e a partire da Antonino (II sec. d.C.), si prese l'abitudine di attribuire anche un nomignolo (signum, vocabulum ), personale o comune ad un gruppo (parenti, associazioni). Il più delle volte questi nomignoli erano derivati da aggettivi e terminavano in -ius: Gaudentius da Gaudens , per esempio.

Le donne in genere non avevano un nome individuale e venivano indicate con il solo nome gentilizio ma al femminile: Tullia, Valeria, Iulia etc. Nelle iscrizioni si legge talvolta, dopo il nome e il soprannome, il nome del marito al genitivo. Nell'uso familiare per distinguere le donne (tutte con lo stesso nome gentilizio!) si usavano gli appellativi "minor", "maior" oppure "prima, secunda" etc.

I figli adottati prendevano i tria nomina (i tre nomi) del padre adottivo, seguiti da un cognomen terminante in - anus e che ricordava il loro nome gentilizio: così quando P. Cornelius Scipio adottò il figlio di L. Aemilius Paulus, questi si chiamò P. Cornelius Scipio Aemilianus; e quando Ottavio ( Octavius ) fu adottato da Cesare si chiamò C. lulius Caesar Octavianus. Questa usanza fu però progressivamente abbandonata in epoca imperiale: gli adottati aggiunsero semplicemente ai nomi del padre adottivo uno o più nomi del padre naturale senza cambiamenti, ed anche il loro proprio nome individuale.

Quanto agli schiavi, avevano un solo nome (che indicava una particolarità fisica, o il loro paese d'origine, o ancora il loro nome indigeno eventualmente latinizzato). Quando venivano liberati prendevano il prenome ed il nome del padrone, mentre il nome da schiavo diventava il soprannome ( cognomen ): così quando Cicerone liberò Tiro (il Principiante), costui divenne M. Tullius Tiro.

APPROFONDIMENTI:
i prenomi romani
i nomi delle gentes: gentes originarie; lista delle gentes e familiae

COMPITO (Sab. 24/09/2011)
Scegli il tuo nome romano (facendo attenzione a rispettare le convenzioni dell'onomastica latina! per scegliere consulta i link segnati sopra)